Nintendo si prepara ufficialmente a dire addio alle ultime funzionalità rimaste ancora attive.
Lanciata sul mercato nel 2006, vantava, un hardware non particolarmente sofisticato, un sistema molto innovativo di controller basati sul rilevamento tridimensionale con raggi infrarossi ed accelerometri.
La consolle vantava anche una connettività internet wifi e canali dedicati nella schermata d’accensione. Nintendo probabilmente vedeva nella Wii non solo uno strumento per giocare ma aspirava a realizzare un vero e proprio portale di accesso all’informazione ed intrattenimento.
A distanza di pochi anni però Nintendo faceva un passo indietro dismettendo la sua commercializzazione e spegnendo il 28 giugno 2013 i canali meteo e notizie. Con lo spegnimento dei canali i possessori della Wii si trovano con un hardware che all’accensione presenta grandi icone non rimovibili che portano ad un errore di sistema.
A detta dello scrivente ci troviamo di fronte ad un caso di OBSOLESCENZA PROGRAMMATA abbastanza grave. La fine del supporto comporta non solo la drastica riduzione delle funzionalità del prodotto ma anche all’interruzione dello sviluppo di nuovi titoli.
Facendo un paragone con Xbox 360 , ad esempio, lanciata sul mercato un anno prima della Wii è ancora supportata da Microsoft.
Idem per Sony ps3 che è tuttora supportata ed aggiornata (Salvo qualche titolo come gt6 che non riceve più supporto).
Facendo invece un paragone con sistemi operativi generici possiamo riferirci a Windows 7, lanciato il 22 ottobre 2009 e che gode di un supporto “extended” fino al 2020. Non solo si parla di un periodo molto superiore a quello fornito da Nintendo: alla fine del periodo di supporto il proprietario di un vecchio PC sarà libero di installare un nuovo sistema operativo.
Sulla Wii sono infatti installati particolari dispositivi atti ad impedire l’istallazione di software di terze parti limitando di fatto qualsiasi funzionalità non prevista. Nel mondo hacker si sono storicamente sviluppate diverse procedure sia hardware che software per superare queste limitazioni (homebrew) che permetterebbero non solo di installare differenti versioni del sistema operativo ma di eludere i sistemi DRM anti-pirateria.
La giurisprudenza italiana (es. Cass. 38204/2017) ha da sempre condannato queste pratiche: numerose sentenze della cassazione hanno dato ragione a Nintendo che, pur avendo abbandonato qualsiasi supporto alla Wii, non ha interrotto la sua guerra legale contro chi provasse ad interagire con il software delle proprie consolle.
Alla luce di quanto sopra sarebbe forse ora di rivedere queste decisioni, anche alla luce di una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2014 che, rimettendo la decisione al giudice italiano sul medesimo caso, ribadiva il principio di bilanciamento tra la possibilità di effettuare modifiche software / hardware per aggiungere nuove funzionalità e il diritto di proteggere il relativo diritto d’autore.
Nintendo, avendo deciso di interrompere qualunque sfruttamento economico dei diritti d’autore su questo sistema avrebbe quindi aperto la strada alle modifiche da parte dei possessori della Wii?
Intanto Netflix annuncia che i servizi di streaming dei propri contenuti su Wii verranno interrotti a partire dalla fine del mese di gennaio 2019.