La gopro Fusion è una action camera che può riprendere scene a 360 gradi ad una risoluzione 5k. E’ essenzialmente composta da 2 telecamere contrapposte che riprendono a 180 gradi. Sul mercato ci sono diversi prodotti alternativi, come ad esempio l la Garmin virb 360 o anche a possibilità di abbinare 6 gopro con un telaio apposito per ottenere 6 diverse inquadrature da 4k ognuna.
Il principale vantaggio di avere riprese a 360 gradi è a quello di avere tutti i punti di vista diponibili: è possibile quindi decidere il punto di vista in fase di montaggio ma anche lasciare all’utente la possibilità di scegliere l’inquadratura.
Avendo a disposizione un campo visivo sferico di 360 gradi è anche possibile correggere e stabilizzare efficacemente l’immagine: la fusion è equipaggata con accelerometri che registrano i movimenti della telecamera in fase di registrazione. Questi movimenti possono quindi essere vistrualmente eliminati ruotando l’asse di ripresa in sincrono con i movimenti della telecamera in fase di montaggio. Il risultato è incredibile ed è possibile vedere filmati perfettamente stabilizzati anche in situazioni dove uno stabilizzatore meccanico fallirebbe (es. riprese in soggettiva di una mountain bike su percorso accidentato).
Purtroppo questo prodotto Gopro sembra essere ancora troppo acerbo.
Innanzitutto il primo problema che ho riscontrato è che manca un adeguato supporto software: ad oggi Fusion supporta infatti solo 8 modelli di smartphone Android e il software per PC gira solo su harware molto potenti dotati di un minimo di 8GB di RAM.
Con il mio Microsoft Surface pro 3 non sono quindi riuscito a esequire il software proprietario, che paraltro serve solo per unire le due metà dell’inquadratura ma non possiede le tipiche funzioni di montaggio. A mio avviso proprio il surface pro potrebbe essere invece un complemento ottimale vista la sua compattezza e la portatilità. In ogni caso basta fare una veloce ricerca su internet per trovare vari utenti che , sebbene con hardware adeguato, si lamentano dei continui crash del software (anche su Apple).
Un’alternativa potrebbe essere quella di scaricare il filmato e lavorarlo con un altro software. Purtroppo la Gopro Fusion si rivela anche in questo caso inutile in quanto il consumo eccessivo dalla porta USB induce il Surface pro 3 ad interrompere il collegamento con la action camera. L’ultima spiaggia in questi casi è la rimozione della micro sd che viene inserita direttamente nel PC o tablet. Anche questa soluzione risulta molto macchinosa in quanto l’operazione andrebbe ripetuta 2 volte visto che la fusion registra le due metà dell’immagine su 2 schede di memoria diverse e oltretutto queste sono collocate in una posizione non facilmente accessibile.
Per ottenere una immagine sferica è infatti necessario unire le varie prospettive e sostanzialmente Gopro ha deciso di lasciare l’onere all’utente.
Questo potrebbe aver senso in campo professionale dove l’operatore deve aver la possibilità di scegliere tra diversi paramentri, ma per una telecamenra consumer sembra eccessivo dover lasciare quest’onere all’utilizzatore.